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lunedì 20 giugno 2011

Case in vetrina.

Parrà strano, ma la sola attrattiva che mi offrivano quelle desolanti camminate erano i negozi d'arredamento, assai numerosi, forse per via del fatto che vivevamo in un quartiere di famiglie piuttosto abbienti o, per dirla con un po' di risentimento sociale, un quartiere col quale c'entravamo assai poco. La vista di quelle case in vetrina mi incantava. Soggiorni magnificamente ammobiliati, stanze da letto linde e accoglienti.
Ad affascinarmi non era la qualità degli arredi, il design raffinato. Ero troppo piccolo per apprezzare simili cose. Quel che trovavo meraviglioso, di una bellezza quasi consolatoria, era l'ideale che esprimevano. Non avevo visto molte abitazioni oltre al modestissimo appartamento in cui vivevamo allora, ma mi rendevo conto che case come quelle potevano trovarsi soltanto nei negozi. Qualcuno avrebbe potuto acquistare un divano o un letto o una lampada o magari tutti gli articoli esposti, ma una volta trasferite in un vero appartamento quelle stanze avrebbero perso la loro magia. Soltanto lì, infatti, sigillate in pareti trasparenti, non sporcate dalle macchie sul tappeto, dalle bruciature di sigaretta sul divano, dalle beghe familiari; solo al riparo dalla contaminazione umana, avrebbero potuto conservare il loro ordine, la loro immacolata, disabitata perfezione.

[T. Pincio, Hotel a zero stelle, Laterza, 2011]

domenica 19 giugno 2011

Perforatore del geoide.

Finché concepii un'impresa folle. Un progetto che battezzai così: Perforatore del geoide. Consisteva nell'individuare un sito di questo nostro derelitto pianeta. Avrei perimetrato il sito con una staccionata e mi sarei accampato al suo interno con tenda, sacco a pelo, badili, picconi e il resto necessario. Poi avrei cominciato a scavare. Scavare senza posa. Penetrando nelle viscere della terra. E non per trovare petrolio o minerali preziosi o tesori sepolti o fossili di creature estinte. Solo per scavare. Avrei scavato fin quando ci fosse stata terra da scavare. Avrei scavato fino a sbucare agli antipodi. Questa era l'idea: perforare il geoide da parte a parte. Praticare il foro più profondo che sia possibile praticare. Bucare il mondo.

[T. Pincio, Hotel a zero stelle, Laterza, 2011]