giovedì 9 giugno 2011

Virtù.

Quando vedo qualcuno, mi vien voglia di dargli un pugno sul muso. E' così piacevole, picchiare la gente sul muso!
Sto seduto nella mia stanza e non faccio niente.
Ecco che qualcuno mi è venuto a trovare; bussa alla mia porta. - Entrate!- dico.
Entra e dice - Buongiorno! Come sono contento, di averla trovata a casa!
Io lo picchio sul muso, e poi ancora con lo stivale nel basso ventre. Il mio ospite, per il male terribile cade supino.
E io con il tacco sugli occhi!
E' meglio non andare da nessuna parte, quando non t'han chiamato.
Oppure così: offro all'ospite una tazza di tè. Lui acconsente, si siede al tavolo, beve il tè e racconta qualcosa. Io faccio finta di ascoltarlo con grande interesse, annuisco, dico Ah!, faccio una faccia stupida e rido. L'ospite, lusingato dalla mia attenzione, si lascia andare sempre di più.
Io, tranquillo, mi riempio una tazza di acqua bollente e la butto in faccia al mio ospite. L'ospite si alza di scatto e si prende la faccia con le mani. E io gli dico - Non ci sono più virtù nella mia anima. Se ne vada! - E metto l'ospite alla porta.

[D. Charms, Disastri, Marcos y Marcos, 2011]

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