giovedì 5 maggio 2011

Rumori.

Saurau, vivendo in mezzo ai suoi parenti, in loro compagnia, "una compagnia catastrofica", era assalito da questi rumori ("eruzioni all'interno della terra?" [mio padre]). Il frastuono di quei rumori lo soggiogava. Sentendo il proprio cervello ("un irrompere dell'acqua in zone disseccate da tempi remotissimi?" [Saurau]) come una membrana dolorosamente martoriata  per tutta l'umanità, in cui questi rumori ("trasformarsi di ciò che esiste in qualcos'altro, che esisterà in futuro? [Saurau]) erano sempre esistiti, lui questi rumori non soltanto li udiva, ma li vedeva e li sentiva dentro la sua testa. Il suo cervello era costretto a "sopportare" questi rumori ("crepe che si aprono, un ideale processo di disgregazione della natura!" [Saurau]). Quasi tutte le frasi nelle quali egli inietta di colpo, senza più alcun freno, il suo tormento, terminano con l'espressione "per tutta l'umanità".
Sentiva spesso l'immensa "storia sensoriale-geologica del mondo crollare su se stessa per rifondersi in sostanze totalmente nuove", per cui, secondo lui, si iniziava un processo in cui "tutto sarebbe stato annientato per essere poi definitivo".

[T. Bernhard, Perturbamento, Adelphi, 1981] 

Nessun commento:

Posta un commento