giovedì 5 maggio 2011

Dentro la gola.

Per me era atroce l'idea che là dove si trova il mulino dei Fochler vivessero delle persone. E che persone! Gli uccelli morti emanavano tutti uno strano odore di putrefazione, dissi. Ci sono delle persone, come il mugnaio e i suoi familiari, che sono costrette a passare la loro vita in una solitudine orrenda come quella che regna dentro la gola, non hanno altra scelta, sono legate alla loro casa, a una misera fonte di guadagno, a un fiume come quello di cui stavamo risalendo il corso fino alla sorgente; altre, invece, come l'industriale, si relegavano volontariamente, con perfetta coscienza di causa, in una segregazione come quella di Hauenstein.  Ma non appena ebbi pronunciato la parola "volontariamente", pensai che non esiste nulla che la gente faccia volontariamente, che il libero arbitrio dell'uomo è un non senso, e dissi a mio padre: "Com'è ovvio neppure l'industriale è andato a Hauenstein volontariamente", e d'un tratto il mondo mi sembrò davvero sinistro; mai mi era parso sinistro come ora che ci stavamo addentrando sempre più in quella gola.

[T. Bernhard, Perturbamento, Adelphi, 1981]

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