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giovedì 5 maggio 2011

Tutto bene?

Dal teatro esce un ragazzo coi jeans, una felpa grigia, si mette a fumare. Probabilmente lavora qui come obiettore. Dalla galleria nazionale esce una ragazza con un cartellino appeso al maglione. Probabilmente lavora alla galleria nazionale. Lui la saluta, con la mano, fin da lontano. Quando arriva le chiede Tutto bene? Mi allontano dicendo, a fior di labbra, Che domanda del cazzo. Ma perché fate queste domande? Ma chi sarà stato, il primo a inventarla, questa domanda? Schiaccio la sigaretta per terra, alzo gli occhi.
Ma perché sono fatto così, mi domando.

[P. Nori, Bassotuba non c'è, DeriveApprodi, 1999]

martedì 3 maggio 2011

Fiducia.

Allora io, generalmente, non lo so, se ho fiducia o no. Hai fiducia nel prossimo? Non lo so. Dipende. Hai fiducia nelle autorità? No. Hai fiducia nel futuro? Vedremo. Hai fiducia nell'Europa. No. Hai fiducia nel sindacato? No. Hai fiducia nel mercato? No. E allora in cosa hai fiducia? Ho fiducia nell'udito. Nell'udito? Sì. Che udito? Il mio.
In una voce ci sono già un sacco di cose. Nel suono di una voce, ci sono già tutte le cose che quella voce può dire. Non solo. Una voce, se è brutta, non può dire niente di bello. Una cosa bella detta da una voce brutta, mai successo. E viceversa. Ne ho sentita una, di queste voci, per radio. Lo sai come sono queste voci? Non lo sai. Sono piene di buoni sentimenti. Tanto buono, quello che legge. Buonissimo. Io, le persone buonissime, non ho fiducia. Anzi. Io, di persone buonissime, non ne conosco. Mai incontrato, uno buonissimo. Gente con la voce piena di buoni sentimenti, sì. Non mi piacciono.
Questo qui è uno scrittore che legge un libro che gli piace, e quel libro piace anche a me. Ma lo legge con una voce che fa schifo, quel libro.
Allora vado a letto prima, stanotte, a leggere i libri in silenzio. Poi spengo la luce, mi stendo, sai cosa penso? E questa solitudine?  penso. Questa solitudine di spaghetti, trasmissioni radiofoniche? Eh? Delle volte, mi dico.

[P. Nori, Bassotuba non c'è, DeriveApprodi, 1999]

sabato 30 aprile 2011

Cari TQ.

Comunque, voi scrittori giovani, sarete anche famosi, ma state attenti. State attenti, voi scrittori giovani, che essere troppo giovani può essere un rischio, non so se mi spiego. Può essere un rischio che se cercate di essere giovani, dopo vi può succedere di essere solo moderni, se mi posso permettere di darvi un consiglio, scrittori giovani. Che Suskin, non era mica moderno. Che anche se siete famosi, delle cose come Suskin non le ho ancora lette, scritte da voi, anche se siete famosi. Delle cose come Ili'f e Petrov non le avete ancora scritte, voi, anche se siete famosi e vi date delle arie. Delle cose come Sergej Aksakov ve le scordate, voi, anche se parlate alla radio. Parlate, parlate alla radio. Ma state attenti, che diventare troppo moderni finisce che dopo non siete più capaci di scrivere.

[P. Nori, Bassotuba non c'è, DeriveApprodi, 1999]


Ma io sono un insetto?

La seconda cosa che ti succede quando vai al cinema è che te ne vai al cinema a vedere un film sulla rivoluzione, vieni fuori che ti sembra di aver fatto la rivoluzione. Allora, dopo, vai a casa come uno che ha appena fatto la rivoluzione. Cosa deve fare, uno che ha appena fatto la rivoluzione? Niente. Va a letto. A riposarsi. Che te hai un bel dire, dopo, Scantatevi, che vi stanno sfruttando. Che fate una vita di merda, scantatevi. Quelli ti guardano come se loro fossero Robespierre e Marat. E tu, un deficiente. Ti guardano come un matto. Loro, convinti di aver fatto la rivoluzione, pensano che sei tu, il matto. Li senti come dicono Ho visto il film su Sacco e Vanzetti? Lo dicono come se fossero andati in America a bruciarsi davanti al tribunale, per Sacco e Vanzetti.
E la letteratura?
La letteratura, no. La letteratura, ti sveglia.Ti fai delle domande, con la letteratura. Che li ho visti, gli studenti di russo del secondo anno. Si vedeva, da come entravano in facoltà, che avevano appena letto Delitto e castigo. Si vedeva, da come piegavano la testa, che pensavano Ma io sono un insetto? Cosa farò, io, nella mia vita? Una vita da cimice o da Napoleone? Dopo, di solito, si scordano. Fanno carriera. Al massimo, fondano un cineclub, dopo.

[P. Nori, Bassotuba non c'è, DeriveApprodi, 1999]