lunedì 5 luglio 2010

"¡Tu la pagaràs!": review a cura di Giulia Guida.

Mentre il suo corpo si trasfigura, riesce a sentirsi al centro e alla deriva di ogni cosa, perde il contatto con la realtà che la circonda, sente il battito del suo cuore sempre più veloce, che le ricorda che non sarà mai viva come in quei momenti. Perciò si fa dea tribale, fenice immortale, amazzone rapace, grido di guerra. E balla. Sotto il sole artificiale di una discoteca di Bologna, mentre il tempo si scheggia, gli spazi si mescolano, i corpi si sfiorano, i ballerini in pista cambiano maschera, almeno per una sera avranno un altro nome, un'identità diversa, una storia da raccontare che non sia quella della propria vita. E la Guerrera cambia forma: i muscoli si distendono, i tendini si sfilacciano, il sangue diventa elettrico. Elisa è pura energia, Basilica ne è come aggredito. E' più di una donna, è una forza primitiva, un terremoto delle viscere, è una femmina di lupo. Inavvicinabile.


"¡Tu la pagaràs!" su Liberi di Scrivere.

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