martedì 8 giugno 2010

"Istruzioni per un addio". Review a cura di Giulia Guida.

Carrino annulla il tempo, ne annulla l'ordine logico. Riesce a ricreare la geometria molecolare di un sentimento, l'addio, che è in realtà dato di fatto, uno stato irreversibile di cose, una realtà ruvida, sporca, l'inizio di una crisi, una crepa nella quotidianità, nei luoghi di sempre, nelle vecchie abitudini. L'addio è la vita che smette di scorrere all'improvviso. E' la frattura che non si ricompone o lo fa storta attraverso gli anni e s'attacca all'odore dei vestiti di chi se ne è andato, a un sorriso lasciato di sfuggita dentro una foto, nella pancia cava delle pareti delle case disabitate, tra le pieghe della carne di un corpo solo che si invecchia. L'addio è figura geometrica dagli angoli infiniti, è cerchio in cui ci si smarrisce, è linea retta che trema di infinito e di morte.

Istruzioni per un addio.

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