è il primo settembre.
impressioni di fine estate?
se l'estate si fucilasse e si chiudesse in una bara, magari potrei scriverci su, ma non riesco ancora a vedere mio malgrado foglie che ingialliscono, alberi che si spogliano, piombo che cade giù dal cielo in gocce di lexotan al posto di questo sole gigantesco giallo piscio. perciò non posso chiudere le finestre e intabarrarmi ben bene dentro qualche felpa extralarge, aspettando con terrore marzo e il primo deleterio frap frap di rondini e usignoli.
l'estate mi è sembrato di averla saltata a piè pari, in realtà.
Questo passaggio dimensionale mi ha fatto precipitare in una bolla temporale da cui non riesco a uscire.
Sono incastrata in questo non-tempo nello spazio sbagliato.
perchè questo resta sempre uno spazio sbagliato e ostinarsi ad ambientarcisi non cambia le cose.
ma ad ogni modo mi si chiede quattro volte al giorno quand'è che inizierò a studiare per questi esami di settembre, cosa ho intenzione di fare della mia vita futura, quali sono le scelte più probabili, mi iscriverò alla magistrale? quale sarà l'argomento della mia tesi? ce la farò a laurearmi entro novembre prossimo? non sarebbe più intelligente iniziare a cercare lavoro già da adesso? bisogna mettere il muso fuori, trovare agganci, proposte, opportunità, sistemarsi a vita, percepire uno stipendio fisso in un ufficio quattro metri per quattro con l'aria condizionata in panne il quindici di agosto e aspettare una settimana di ferie per prendere la macchina e partirsene a dieci chilometri da casa nella villetta al mare, che poi io il mare neanche lo sopporto.
Ecco, la realtà è che tutto questo mi provoca una sequenza di scatti nevrotici a catena che non riesco più a controllare tanto bene. Passo sempre più tempo da sola, perchè anche confrontarmi con gli altri sta diventando un peso.
Per ora da questo settembre si inizia a definire l'impalcatura di questo primo progetto serio, "Tana libera tutti". Serio per me. Nel senso che come minimo voglio dedicarmici a tempo pieno e dargli l'attenzione che merita. Poi se finisce in un cassetto, è stato un tentativo.
Questo autunno sarà all'insegna degli americani. Letture e riletture di DeLillo, Wallace e amici mi serviranno per migliorare le mie nevrosi e incanalarle dentro qualcosa di costruttivo.
Ora il timer è scattato, sono già le 10.17 e vado a tagliarmi le vene sopra al libro di pragmatica.
A risentirci più tardi, credo.
Haveaniceday.
(ma anche no.)
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